Non solo Tonno Rosso, scopriamo il tonno Pinna gialla
Non solo Tonno Rosso, scopriamo il tonno Pinna gialla
di Fosca Tortorelli
Il tonno è tra gli alimenti più consumati e noti, soprattutto se lo si associa ai tonni lavorati e trasformati, in modo particolare gli inscatolati o gli invasati a filetti.
Pinna gialla (Thunnus albacares) è il tonno più utilizzato per la variante in scatola ed è anche tra i più pregiati.
Il tonno è un pesce che ritroviamo in base anche alla sua specie e classificazione, lo ritroviamo negli oceani Pacifico, Atlantico, Indiano e nel Mediterraneo. Predilige la vita in branchi e le zone dove la temperatura dell’acqua non scenda al di sotto i 10°C.
Tra le specie più note rientra il tonno pinna gialla (thunnus albacares), che insieme al tonno bianco fa parte della famiglia Scombridae, ma se ne differenzia per la zona di provenienza e i metodi di pesca.
Il tonno pinna gialla (thunnus albacares), ha assunto questo nome per la caratteristica colorazione gialla delle pinne dorsali e ventrali, ha carni di colore rosa e striature più scure, vive in branchi tendenzialmente nelle acque tropicali o subtropicali, in Europa è possibile trovarlo solo al largo delle coste portoghese. È una specie pelagica e fortemente migratoria, viste le sue esigenze riproduttive che avvengono nel periodo estivo.
Il suo peso medio si aggira intorno ai 40 chilogrammi, ma può raggiungere un peso massimo attorno ai due quintali e raggiunge fino ai due metri di lunghezza.
La pesca di questo tonno non è legata a un periodo specifico, bensì avviene durante tutto l’anno, le navi utilizzate sono dotate anche di celle frigorifere, che ne permettono la conservazione, mantenendo in tal modo le caratteristiche organolettiche del pesce, fino al rientro a terra.
Secondo i sati dell’ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri ittici), il pinna gialla, insieme con il tonnetto striato, costituisce il 90% della materia prima dell’industria conserviera mondiale.
Nella stragrande maggioranza dei casi il tonno non viene consumato nel posto in cui viene catturato, ma congelato, trattato e venduto; proprio a causa di questi passaggi, il consumo del tonno accresce l’impatto ecologico sull’ambiente di questa attività.
A tal proposito va anche posta l’attenzione sulle aree di pesca, come indicato dalla Fao ad alto inquinamento, quali l’oceano Atlantico Nordorientale e il Pacifico Nordorientale indicate rispettivamente con le zone Fao 27 e 61 e 67. Ma grazie alla campagna “Tonno in trappola” di Greenpeace e alla pressione dei consumatori per avere maggiori informazioni e trasparenza sul prodotto, i maggiori marchi italiani hanno inserito le informazioni necessarie per conoscere la zona Fao di pesca direttamente sulla confezione o inserendo il codice sulla scatola in un motore di ricerca del sito. “Fortunatamente, la maggiori parte del tonno pescato e inscatolato per il mercato italiano viene dall’oceano indiano e pacifico centro meridionale, ma questo non vuol dire che il consumatore non debba controllare con attenzione quando acquista e prediligere le aziende che puntano sulla trasparenza.”
Va anche posta l’attenzione sui metodi di pesca, spesso poco sostenibili, tali da rovinare l’ecosistema marino; ultimamente si è cercato di arginare la problematica, effettuando una pesca con reti da circuizione, un sistema che permette di pescare solo tonno con una bassissima probabilità di catturare altre specie. Il problema si è reso più evidente dal momento in seguito all’intenso sfruttamento degli stock di tonno rosso, con un notevole incremento della pesca della specie pinna gialla. A causa dell’eccessivo sfruttamento e degli anni di cattiva gestione della pesca anche il tonno pinna gialla, rientra nella lista rossa di Greenpeace.
Diventa quindi importante e imprescindibile l’impegno dei produttori in termini di comportamenti etico-sostenibili, ma anche il consumatore deve contribuire, acquisendo consapevolezza nella scelta del prodotto, ovviamente dettata da una corretta e chiara informazione.
Bibliografia/Sitografia
• Miyake P. M., Miyabe N., Nakano, H. (2004), Historical trends of tuna catches in the world, Fao
• Sardaro R., Girone S., Acciani C., Bozzo F., Petrontino A., Fucilli V. (2016)
• http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_148_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf
• https://www.tpi.it/2018/11/20/tonno-in-scatola/
• https://ancit.inc-press.com/2-maggio-giornata-mondiale-del-tonno-una-risorsa-per-la-nutrizione-con-un-valore-di-42-miliardi-di-dollari-da-difendere-con-un-approccio-sostenibile-il-tonno-in-scatola-guida-la-produzione-e-litalia-e-il-2-mercato-europeo-con-un-valore-di-1
• https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24139569
• https://scripps.ucsd.edu/news/location-location-location-pollutant-levels-tuna-depend-where-they-are-caught
• https://tg-news24.com/2018/07/06/allerta-tonno-in-scatola-ecco-la-lista-nera-controlla-quale-mangi-fate-girare-3/